giovedì 28 aprile 2016

Vincitrice Giveway: Sabrina Mazzon, blog Auguriamo!

Buonasera!
Sono qui oggi  per premiare il vincitore, o meglio, la vincitrice, del mio Giveway!
La vincitrice è Sabrina, con il suo blog Auguriamo! Sabrina, ti faccio i miei complimenti, e ti ringrazio innanzitutto per aver partecipato.
Con questo Giveway riceverai per posta le mie prime due favole per bambini, con soggetto il Gigante Angelo buono, che saranno pubblicate la settimana prossima su Amazon.
Ti saluto con un grande abbraccio e con la speranza che queste favole piacciano a te come a tutti i bimbi a cui le racconterai!
Buona serata.
T. <3

martedì 26 aprile 2016

La nera signora dalla lunga falce.

21 Aprile 2016. Muore un'amica, muore una coetanea. Un'altra giovane vita si spegne e la parte più difficile da sopportare, è vedere il dolore negli occhi di suo moroso.
E' strano, è surreale. Da piccolo pensavo che solo i vecchi morissero, e forse ancora adesso pur non essendo così giovane lo penso, è per questo motivo che la notizia della morte di una coetanea mi fa trasalire, mi spaventa, mi fa pensare.
Ma soprattutto mi fa domandare: come voglio morire?

giovedì 21 aprile 2016

Punti di Vista.

Dai, Cicoo!!.. Basta mi stai lavando, non è ancora ora della passeggiata!- Cico se ne andò scodinzolando, oramai mi aveva svegliato, aveva vinto anche stamattina. Che schifo, l'odore di piscio mi assalì prepotentemente le narici. Non era riuscito ad aspettare, povero cane oramai era vecchio, puzzava sempre più, il pelo era ruvido e sporco, e durante le passeggiata ansimava pesantemente.
Dovevo alzarmi se non volevo facesse qualcosa di più solido sul tappeto d'entrata.
Il sole entrava insistente dalla finestra, lo sentivo scaldarmi il viso. Si diceva che il sole baciasse i belli ma io, ci avevo sempre creduto ben poco, sorrisi comunque mano a mano che, svegliandomi cominciavano a pulsarmi i timpani di tutti i suoni che animano le mattinate estive.

lunedì 18 aprile 2016

Libro "Madre"

Per scrivere bisogna saper vivere, bisogna sapersi emozionare. Come scrittore ho il mio "libro madre". E' il libro emozionale, lo apro ogni mattina e, una volta aperto, cominciano a disegnarsi sui volti delle persone, attraverso i loro gesti, le emozioni.
Gli scrittori hanno sempre un animo più aperto e sensibile agli stati emozionali: Gioia, tristezza, rabbia e quant'altro si svegliano una volta aperto questo libro, e svegliano anche me, la mia creatività, la mia capacità di scrivere che altrimenti, non avrei. L'abilità dello scrittore sta nel saper scovare queste emozioni, che caratterizzano la nostra giornata e le nostre scelte, e in seguito dovrà trasformarle in parole. E' un compito arduo, e molto spesso pericoloso.
Aah! Quante volte mi è capitato di lasciarmi trasportare troppo da un'emozione, a tal punto dal non riuscire più a riconoscere le altre, a viverle, e quindi, a scriverle. Devo stare attento, sempre all'erta, le emozioni che noto e di cui si fanno carico le persone che studio, devono solamente rimanere un riflesso su uno specchio d'acqua.
Uno specchio traditore.
Molto spesso infatti, vedo e sento emozioni così accese e intense, che l'acqua s'increspa distorcendo così le altre, e nel frattempo, il mio riflesso sul quale un attimo prima avevo il pieno controllo, si perde, rimanendo intrappolato tra quelle onde.
La persona è arrabbiata? Lo divento anche io. La persona è felice? Lo divento anche io.
Non mi rimane che una cosa da fare: chiudere il mio libro madre e respirare a fondo guardando una nuova pagina bianca.
Il vuoto, di nuovo.
Posso ricominciare.
Ogni giorno comincia con quella pagina bianca e il mio compito è quello di riempirla, ma devo stare molto attento perchè, una volta aperto il libro emozionale sarò facile preda di onde impetuose, e non ho alcuna voglia di schiantarmi su di una scogliera, in quel caso infatti, la pagina non tornerebbe più candida e ciò vorrà dire solo una cosa: che anche la mia vita ha subito un drastico cambiamento a causa di un'emozione. Un'emozione che non mi apparteneva ma che mi hanno appioppato altri perchè non sono stato abbastanza forte da respingerla.
Il mestiere dello scrittore, a insaputa di tutti è un rischio, e io, non smetterò mai di correrlo.

sabato 16 aprile 2016

Estratto della favola per il Giveway!

Come promesso ecco due estratti dalla mia favola...con la speranza che vi venga l'acquolina!


INCONTRO CON IL FOLLETTO
<<Dopo lunghi giorni di viaggio, stanco e senza speranze, circondato solo da cupe foreste ormai bruciate e laghi prosciugati, Angelo si imbattè in un vecchio carretto rovesciato, da cui sentiva provenire strani lamenti. Lo alzò senza fatica, e vide una strana creatura.
Sorpreso e incuriosito, subito gli chiese se fosse un umano, lui infatti non ne aveva mai visto uno! Quell’esserino permaloso con la sua vocina stridula, rispose:

-Ma come ti salta in mente! Tirami fuori di qua! Io sono un folletto! Non vedi le mie orecchie a punta, la mia barbetta bianca e blu e la mia peluria verde lichene?->>



INCONTRO CON IL CUCCIOLO D'UOMO
<<-Hei! Ma tu chi sei? Cosa sei?-

All’inizio Angelo non riusciva a capire cosa fosse quel suono così strano e buffo, e provò a guardarsi attorno ma non vedendo nessuno, continuò a fare il bucato.
Dopo poco sentì ancora:

-Hei! Ma tu chi sei? Cosa sei? Sono qui sotto, non mi vedi?-

Angelo guardò fra i suoi piedi, strizzò gli occhi tentando di mettere a fuoco più che poteva, quando vide un esserino strano, dalla faccia buffa e paffuta, e subito sentì nel suo cuore un’immensa gioia, perchè capì che quello scricciolo, altro non era che un cucciolo d’uomo.

-Io sono un gigante!-

-Un gigante????-

Il bimbo non poteva credere alla frase di Angelo, e lo guardava con due occhioni grandi grandi e increduli.

-Ma dimmi gigante, come ti chiami?-

-Mi chiamo Angelo, e sono un gigante buono!-

-Piacere gigante Angelo buono, io sono Jodi, ma quanto grande sei??-

Angelo, fiero di sè rispose:

-Io conto venti piedi di altezza, e ben due di larghezza!-

Il cucciolo d’uomo si mise a ridere, poi, mostrandogli i suoi piedi disse:

-Mi sa che ti stai sbagliando! Non puoi essere così basso!-

Anche il gigante si mise a ridere, e mostrandogli i suoi piedi, il cucciolo d’uomo prese un po’ di paura e disse:

-Davvero quelli sono i tuoi piedi? Li avevo scambiati per rocce!-
 Poi tappandosi il naso, continuò -Ma quindi è questo l’odore di formaggio che si sente fino infondo al fiume?->>

T.<3

giovedì 14 aprile 2016

Il volto dietro l'ombra di UN VIALE ALBERATO. (Intervista fatta da Roberto Ricci a me :D)

foto di Roberto Ricci.
Il volto dietro l'ombra di UN VIALE ALBERATO.
Il parrucchiere del brivido, ha l'onore e il piacere di intervistare il misterioso creatore dell'interessante blog letterario "Un Viale Alberato".
Un personaggio originale e sicuramente fuori dalle righe.

D: Come mai hai deciso di aprire questo blog?
R: Non è stata una scelta facile, mi vergognavo moltissimo a dire la verità, ma credo che sia importante che le persone conoscano e si affezionino al mio stile di scrittura. Come posso pubblicare un libro e pretendere che tutti se ne innamorino a prima vista? Preferisco che il mio modo di scrivere, sia qualcosa che apprezzano davvero, che sia un racconto o una riflessione. Io amo scrivere non prendere soldi. Voglio che le persone s'innamorino delle mie lettere non del mio grado sociale tra scrittori.

Intervista con il... vampiro? No... con il parrucchiere del brivido. (Roberto Ricci)


Eccoci qui cari amici, volendo scrivere qualcosa di diverso ho pensato di chiedere a un autore già più noto di me, di raggiungermi sul mio blog per rilasciare un'intervista, di modo che tutti possiate conoscerlo meglio.
Ve lo presento:
R: Ciao Taddeo, felice di esser qui. Mi chiamo Roberto Ricci, sono nato a Ancona il 30/12/1963 e svolgo la professione di parrucchiere.
E ora passiamo alle domande che ho formulato direttamente per te Roberto.

T: Qual'è stato il motivo che ti ha spinto a scrivere?
R: Ho sempre amato scrivere, sin da ragazzino, senza però far leggere mai a nessuno i miei scritti. Quattro anni fa un'amica mi ha spinto a partecipare a un concorso e lo vinsi. Da lì ho iniziato a pensare di avere veramente un pò di talento.


martedì 12 aprile 2016

Una gradita sorpresa! GIVEAWAY!

Ciao amici! Come da titolo ho avuto una bellissima sorpresa, e sono qui a condividerla con voi, poichè permetterà a uno dei lettori di questo blog, di avere un piccolo regalo da parte mia.
Dovete sapere che per esercizio e passione, prima di dormire, racconto alla mia ragazza piccole favole, che nel tempo, sono diventate molte.
Scusate, fermiamoci un secondo, prima di continuare volevo dare un nome a questa ragazza che ho già nominato in altre occasioni, giusto per darvi un identificativo la chiameremo... Soraya, non chiedetemi perchè, è una sua richiesta questo nome. :P
Dopo questa specificazione posso arrivare al dunque: oggi Soraya, si è presentata a me con una busta che conteneva la prima favola che le avevo raccontato, da lei trascritta e stampata. E' stata davvero una gran furbetta, ha ammesso di avermi registrato ogni qualvolta le raccontavo qualcosa! 
E' davvero strano ed emozionante anche solo tenere in mano una storiella, che pensavo un banale esercizio, rendendomi invece conto che anche questa piccola favola è una mia avventura, è uno di quei piccoli pensieri che gioca nella mia mente (vedi post: My mind's tour.),  e niente di ciò che invento dovrebbe andar perso.
Ho creato questo blog con l'intenzione di aprire la strada al mio libro, ma, mano a mano che m'inoltro in questo bosco di lettere, mi accorgo che la mia creatività vola, e a briglia sciolta crea nuove trame; ora questo sito diventa uno strumento che mi permette di dar vita a nuove storie da condividere con il mondo intero, e strano a dirsi (non era il mio target), storie da condividere con l'innocente pubblico: i bimbi! 
Magari non fa per voi, ma spero apprezziate comunque l'iniziativa che sto per proporvi, in fondo, è gratis! Potrete donare questa storiella ai vostri figli, nipoti o a chi vorrete. :D 

Cos'è un giveaway?
E' un regalo, in palio per uno dei lettori di questo blog. Include la mia prima storiella gratuita, in formato cartaceo, inviata personalmente da me con spese di spedizione a mio carico. Solamente quando sarà dichiarato il vincitore, questa storia breve verrà pubblicata su Amazon a pagamento.

Come partecipare?
1_Iscriversi al mio blog. (Cliccare sui due quadratini a destra del pulsante "unisci a questo sito" che troverete sulla pagina del mio blog.)
2_Scrivere il vostro nome sotto a questo post, così saprò che partecipate al Giveaway.
3_Condividete sul vostro account FB o G+ la foto che vi metto qui sotto.

Il vincitore sarà colui o colei, che riceverà più "mi piace" sulla condivisione della foto.
Questo GIVEAWAY comincia oggi, martedì 12 Aprile , e terminerà il 26 Aprile.
Vi auguro un grande In bocca al lupo, sperando che partecipiate numerosi!
T. <3 

domenica 10 aprile 2016

Agua de vida!


 Sapete, non avrei mai detto che sarei arrivato a fare lo scrittore, che questa, sarebbe stata la mia passione, la mia aspirazione più grande.
Dovevo fare l'inventore!
Questo negli anni precedenti l'adolescenza, poi divenni una futura guardia forestale, poi l'attore, poi ancora un biologo, finchè non si delineò di fondo quest'idea, che trasformandosi da una piccola onda all'orizzonte, divenne alta marea e infine lo tsunami che mi lasciò sulle rive inchiostrate di sempre più libri.
Possiamo dire che il lavoro "scelto" da piccoli, è dovuto alla curiosità che questo, ci ha instillato in un dato momento. Io, per esempio, leggevo moltissimi "Topolino", per passione paterna, dove vedevo il genio Archimede inventarne una più del diavolo e questo, mi aveva fatto venire una voglia pazzesca di fare l'inventore.
Un'idea sfumata velocemente, causa: adolescenza. Una fascia d'età disseminata di desideri, derivanti per la maggiore, dalla perdita d'innocenza dell'età che la precede. Sì, il desiderio è guida dei nostri passi o meglio del nostro testosterone in quest'età, dove, diventare famosi, essere ricchi, avere il ragazzo/la ragazza più fica della scuola, sono le aspirazioni che ci appaiono più sensate. Ciò vuol dire che il ragazzo vorrà diventerà un grande sportivo o un attore, la ragazza vorrà fare la cantante oppure l'attrice.

venerdì 8 aprile 2016

Premio Liebster award!

Buonsalvegiorno a tutti!
Oggi voglio rendervi partecipi di una nomina che ho ricevuto per il Liebster Award. La nomina mi deriva da Sabrina, l'autrice del blog "Auguriamo!!", che ringrazio davvero di cuore. E' un bellissimo regalo, ma soprattutto inaspettato visto che sono proprio una new entry del web ^^ . Il Liebster Award permetterà a me, come alle persone che candiderò, di far conoscere il proprio blog.






Cos'è il Liebster Award? E' un premio che ha come scopo quello di far conoscere i blog in crescita con meno di 200 followers e far socializzare i blogger... Cominciamo allora!
Ecco i vari passaggi che dovranno seguire i candidati per partecipare:
  1. Pubblicare sul mio blog il logo del Liebster Award
  2. Ringraziare e seguire/ iscriversi al blog di chi mi ha nominato
  3. Rispondere alle sue 11 domande
  4. Nominare a mia volta 11 blogger con meno di 200 followers
  5. Formulare 11 domande ai miei candidati
  6. Informare i miei blogger della nomination
                                                          ***

martedì 5 aprile 2016

Arte Immortale.

La rotellina sfrega sulla pietra focaia, facendo scoccare la scintilla che dà vita focosa al gas dell'accendino. Tiro una boccata e mi sento pronto. Lo so, la sigaretta è il male peggiore, non dovrebbe darmi tale soddisfazione ma, dopo tutti questi anni da fumatore accenderla e aspirarne il fumo è un rituale a cui purtroppo, non posso più rinunciare, per di più, con quest'aria salmastra è ancor più appetitosa.
Oggi sono a Venezia, spero in nuove ispirazioni, credevo infatti che la vista di questa bellissima città avrebbe spinto in mare aperto i miei pensieri dandogli la possibilità di naufragare su isole ancora inesplorate, ma oggi, Venice mi rispecchia più che mai.
La foschia che sale dall'acqua avvolge pigramente i monumenti rimanendo sospesa sopra le teste dei turisti in piazza San Marco, dove, i tediosi piccioni che da sempre l'affollano, camminano tubolando rocamente. I veneziani sbucando dalle calli, corrono per non tardare ognuno al suo lavoro, sembrano dimenticarsi d'esser parte di qualcosa di immensamente prezioso per l'umanità; hanno i volti tirati, stressati da quel tram tram quotidiano. Persino i gondolieri normalmente sempre allegri, ciondolano sulle loro barchette, sorridendo svogliatamente al turista di passaggio.
Mi sarei fatto volentieri anche io un giro tra i mosaici canali, ma non nella Venezia d'oggi. Mi sarebbe sembrato d'impersonare il mitico fiorentino Dante, trasportato dal sponda a sponda sulla barchetta del Caronte, ma, non avendo ancora ricevuto gli onori funebri sarei stato costretto ad errare in eterno, senza pace, tra le nebbie del fiume.

Oggi Venezia è stanca.
E lo sono anche io, mi chiedo di cosa ma non trovo risposta. E' quella stanchezza generale, come la piomba del dopo pranzo, ma questa differisce per l'inspiegabilità. Sento le gambe stanche, provo dolore solo appoggiando i gomiti sulle ginocchia, ogni tocco è amplificato ed ogni suono smorzato, gli occhi si appannano e diventa difficile tenerli copletamente aperti. Ma non è sonno. La mente e il corpo vegliano in un sonno ipnotico, dove mi guardo in giro ma non vedo. E' proprio questo "guardare ma non vedere" a farmi notare un particolare sfuggitomi prima: Per quanto le persone siano appesantite dai loro problemi, regalano un fugace sorriso a quelle opere di pietra, alle piazze e alla laguna con le sue tipiche gondole ottocentesche.
Molte volte, cercare con lo sguardo qualcosa di specifico, ti rende cieco di fronte a tutti gli altri fatti, quando invece, con un'occhiata generale si possono abbracciare molti più momenti, si captano espressioni ed emozioni diverse. Ridacchio, stupendomi del mio sbaglio: sono venuto qui con l'intenzionale libertà di pensiero, ed è stata proprio questa intenzione ad aver in realtà imbrigliato la mia mente. Devo lasciarmi trasportare da quest'arte immortale.
Venezia sarà pure stanca, e datata ma non invecchierà mai, non morirà mai.
Sorrido, la città che andava a rilento e triste a primo acchito, ora mi lascia una sensazione di malinconica felicità ricordandomi che rimarrà per sempre viva. Ricordandomi che nessuno potrà dimenticare ciò che racconta ogni sua pietra, posata con fatica, con lungimiranza dagli antichi artigiani.
Venezia, come molte altre città italiane, è culla d'arte, a partire dalle sue fondamenta fino ad arrivare a quadri e sculture. Essa è viva, nessuno la può dimenticare, che sia di lingua o nazione diversa, nessuno può rodere la sua grande storia.
Sono invidioso, invidio la sua immortalità perchè a pensarci è la stessa che desidero io. Io morirò fisicamente, questo è certo, ma desidero l'immortalità dei miei pensieri, trascritti in ogni dove. Dai primi banchi di scuola, ai muri, ai miei racconti e alle mie riflessioni che posto qui, ora, per voi. No, non è fama quella che cerco, non sono i soldi.
Io desidero sopravvivere nei pensieri di chi come me, si esprime attraverso la scrittura, nei pensieri dei futuri storici e studiosi d'arte, poichè, anche scrivere è un'arte. Anzi è l'arte. Un'arte che non solo mostra ma anche insegna, adesso, tra dieci anni, tra un secolo e per molto, molto tempo ancora.
La scritturà sarà la mia pietra filosofale, in barba a te, Nicholas Flamel. Io l'ho trovata!
E cara Venezia, in questo modo, rimarrò sempre al tuo fianco, qui, su questi gradini ad ammirarti. Ad  vivere lungo lo scorrere del tempo che mai ti deturperà.

T. <3

domenica 3 aprile 2016

Quando il cuore pesa. (Parte terza)

Ciao amici! Se non sbaglio ci eravamo lasciati con un po' di suspance, data da una frase riguardante l'impatto dell'immigrazione sul lavoro.
Riparto da qui concludendo la triade di “Quando il cuore pesa”.
L'immigrazione è diventata fattore portante della disoccupazione, determinandone la crescita esponenziale, sempre più giovani a casa, sempre più famiglie italiane in difficoltà che non trovano aiuto nel sistema.
Una volta c'era un detto che risultava vero a chiunque: Il lavoro nobilita l'uomo. Mi dispiace adesso affermare il contrario, il lavoro sta dannando l'uomo; almeno per quanto riguarda l'uomo (e donna sottintesa) italiano.
Una dannazione paragonabile all'inferno dantesco, ove, accresce astio e cattiveria nei confronti di questi stranieri. Al nostro contrario infatti, appena mettono piede in questa penisola vengono fatti accomodare, gratuitamente (a spese nostre), sulle prime case disponibili, con trenta euro giornalieri cadauno e un lavoro nell'immediato.

venerdì 1 aprile 2016

Quando il cuore pesa. (Parte seconda)

Ciao amici, ecco la seconda parte di Quando il cuore pesa. Spero l'argomento vi abbia interessato dal precedente post, mi aspetto molti commenti!
                                                                                                      ...
Sguardi stranieri mi squadrano, mi seguono, scannerizzano il valore delle cose che indosso. Sono a gruppetti e non sia mai che mi permetta di sfiorarli con lo sguardo, altrimenti, saranno loro a “sfiorare” me. Già, perché hanno una concezione di sguardo curioso diversa, molto diversa, dalla nostra. Per loro la nostra curiosità è un gesto di sfida, e sappiamo che quando passeranno alle mani, all'arrivo della polizia risulteremo noi colpevoli di provocazione.
Incredibile eh?! Strano, con tutta questa propaganda benevola credevo fossero degli ospiti carini e coccolosi.. forse sono troppo esigente, ma sono anche cattivo? Si, perché riflettendo quando questi stranieri vengono intervistati diventiamo passabili di maltrattamento nei loro confronti.
No, non sono di certo come i cari pinguini del Madagascar, ma assomigliano a uno di loro: Rico, perché portano coltelli e armi varie e sono liberi di rubare e aggredire.