venerdì 24 marzo 2017

Marzo, personificazione di Marte.


Lo sapevate che Marzo è, per l'antico calendario romano, il primo mese dell'anno?! Beh, sappiate anche che è un gran frignone. Il mese più capriccioso e volubile di tutti.
Nasce proprio come frutto di un capriccio. Ma andiamo per ordine.
V'erano, un tempo molto lontano, esseri divini che tutti noi abbiamo sentito nominare almeno una volta. Giunone e Giove facevano parte di questi, ma, possiamo supporre che appartenessero alla casta più "pura" di questi Dei. Una purezza, che si sa, si perde facilmente con la gelosia di mezzo.
Giove infatti da vita ad una nuova creatura divina :Minerva. Questo è per Giunone un enorme affronto, che controbatte creando Marte. La personificazione di questo mese.
 
Il piccolo Marte è un esserino diverso dalla norma. L'imparzialità, il giudizio e la pazienza di tutte le divinità, in lui proprio non si riflettono, anzi, predisposto al litigio s'azzuffa sempre con Minerva ed altre nuove divinità .
Desidera il confronto, non per il gusto di farlo, non per una necessaria supremazia ma per il desiderio di competizione, di sentirsi esaltato dalle sue capacità. Insomma nonostante la sua giovinezza, non è facile domarlo.
Persino Giunone sua creatrice, col passare del tempo, si stanca delle lamentele che le vengono mosse per i suoi insaziabili confronti persino con gli dei più anziani. La giovane divinità molesta impara quindi a conoscere molto presto la solitudine, quando viene inviato lontano ad apprendere l'arte della guerra. L'isolamento altro non è che un pretesto per far vivere in pace tutti gli dei.
Ma , proprio durante quest'oscuro periodo, Marte trova ancor più giustizia in ciò che fà, nel suo volere di confronto e nella risoluzione dei problemi attraverso una sana zuffa.
Costruisce così l'arma del suo potere, il suo emblema. L'oggetto che sarà invidiato da tutti: Il martello tonante.
Da dove cominciare, dove poteva dare la miglior dimostrazione della sua utile giustizia?
La terra. Il fulcro dei litigi divini. La culla delle creature create dagli dei.
Creature in perenne conflitto, creature abbandonate al loro ironico ed inappropriato arbitrio. Perchè lasciare che insultassero gli dei quando li avevano creati? Perchè lasciare che incolpassero ogni loro dio per un insulso dilemma?
Erano la vergogna di loro stessi e meritavano un' esempio di giustizia.
Così, ebbro di sè, scese i gradini dei cieli.
Nel frattempo, comodi nei loro scranni, al di sopra di tutto e tutti,gli dei scrutavano l'operato di Marte. Molta era la boria e l'impeto con il quale si accingeva a praticare ciò che lui definiva giustizia.
Bastò poco tempo perchè gli umani imparassero a temerlo e a venerarlo. Lo veneravano come unico Dio, perchè si sa, questi esseri di carne hanno bisogno di una dimostrazione pratica di potere per prostrarsi.
Questa volta la gelosia corruppe i cuori di tutti gli dei. I loro esseri veneravano la loro creazione più oscura e si erano completamente dimenticati di loro.
Così , da quel giorno ad oggi, Marte vive tra noi, trasformato in essere umano dai suoi stessi pari, per soffrire le pene della carne, sempre e per sempre.

"..... come il tuono di Zeus, come i venti di Eolo e pesante come i cieli, riposa nel nucleo un' emblema ormai senza potere..."
Spero vivamente che questa leggenda, un pò storia, un pò immaginazione, vi sia piaciuta e vi faccia ricordare questo bellissimo mese con un nuovo punto di vista.

T.<3



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