Lo sapevate che
Marzo è, per l'antico calendario romano, il primo mese dell'anno?!
Beh, sappiate anche che è un gran frignone. Il mese più capriccioso
e volubile di tutti.
Nasce proprio
come frutto di un capriccio. Ma andiamo per ordine.
V'erano, un tempo
molto lontano, esseri divini che tutti noi abbiamo sentito nominare
almeno una volta. Giunone e Giove facevano parte di questi, ma,
possiamo supporre che appartenessero alla casta più "pura"
di questi Dei. Una purezza, che si sa, si perde facilmente con la
gelosia di mezzo.
Giove infatti da
vita ad una nuova creatura divina :Minerva. Questo è per Giunone un
enorme affronto, che controbatte creando Marte. La personificazione
di questo mese.
Il piccolo Marte
è un esserino diverso dalla norma. L'imparzialità, il giudizio e la
pazienza di tutte le divinità, in lui proprio non si riflettono,
anzi, predisposto al litigio s'azzuffa sempre con Minerva ed altre
nuove divinità .
Desidera il
confronto, non per il gusto di farlo, non per una necessaria
supremazia ma per il desiderio di competizione, di sentirsi esaltato
dalle sue capacità. Insomma nonostante la sua giovinezza, non è
facile domarlo.
Persino Giunone
sua creatrice, col passare del tempo, si stanca delle lamentele che
le vengono mosse per i suoi insaziabili confronti persino con gli dei
più anziani. La giovane divinità molesta impara quindi a conoscere
molto presto la solitudine, quando viene inviato lontano ad
apprendere l'arte della guerra. L'isolamento altro non è che un
pretesto per far vivere in pace tutti gli dei.
Ma , proprio
durante quest'oscuro periodo, Marte trova ancor più giustizia in ciò
che fà, nel suo volere di confronto e nella risoluzione dei problemi
attraverso una sana zuffa.
Costruisce così
l'arma del suo potere, il suo emblema. L'oggetto che sarà invidiato
da tutti: Il martello tonante.
Da dove
cominciare, dove poteva dare la miglior dimostrazione della sua utile
giustizia?
La terra. Il
fulcro dei litigi divini. La culla delle creature create dagli dei.
Creature in
perenne conflitto, creature abbandonate al loro ironico ed
inappropriato arbitrio. Perchè lasciare che insultassero gli dei
quando li avevano creati? Perchè lasciare che incolpassero ogni loro
dio per un insulso dilemma?
Erano la vergogna
di loro stessi e meritavano un' esempio di giustizia.
Così, ebbro di
sè, scese i gradini dei cieli.
Nel frattempo,
comodi nei loro scranni, al di sopra di tutto e tutti,gli dei
scrutavano l'operato di Marte. Molta era la boria e l'impeto con il
quale si accingeva a praticare ciò che lui definiva giustizia.
Bastò poco tempo
perchè gli umani imparassero a temerlo e a venerarlo. Lo veneravano
come unico Dio, perchè si sa, questi esseri di carne hanno bisogno
di una dimostrazione pratica di potere per prostrarsi.
Questa volta la
gelosia corruppe i cuori di tutti gli dei. I loro esseri veneravano
la loro creazione più oscura e si erano completamente dimenticati di
loro.
Così , da quel
giorno ad oggi, Marte vive tra noi, trasformato in essere umano dai
suoi stessi pari, per soffrire le pene della carne, sempre e per
sempre.
".....
come il tuono di Zeus, come i venti di Eolo e pesante come i cieli,
riposa nel nucleo un' emblema ormai senza potere..."
Spero vivamente
che questa leggenda, un pò storia, un pò immaginazione, vi sia
piaciuta e vi faccia ricordare questo bellissimo mese con un nuovo
punto di vista.
T.<3
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