venerdì 26 maggio 2017

ToWriters.12. L'attenzione selettiva.


Ciao a tutti! Oggi per la rubrica To Writers, agli autori, propongo un tema diverso dal solito, che  rientra nelle cose di cui tener conto mentre scriviamo.
Chi di voi ha mai studiato psicologia o comunque la psicoanalisi sa di cosa parlo già leggendo il titolo. l'attenzione selettiva è appunto quando poniamo la nostra attenzione al singolare. Vale a dire: mentre scriviamo siamo così concentrati nel mettere su carta quel dato fatto o momento della nostra storia, che non sempre riusciamo ad inserirlo nel modo corretto affinché sia ben legato al tutto; siamo troppo concentrati a scrutare il singolo dettaglio sfocando così tutto ciò che ci sta intorno, non è semplice osservarlo come componente di un quadro più ampio. È disfunzionale per uno scrittore avere questa attenzione selettiva. Abbiamo già parlato di punti di vista i quali devono essere molti e diversi ma non si tratta solo di questo. Diciamo pure che fa parte di quel post, ma voglio darvi un'ottica diversa, appunto quella dell'attenzione. 

martedì 23 maggio 2017

#Maggio

 

Un tempo le stelle e tutto il firmamento non erano altro che puntini di una grande coperta che poteva prima o poi caderti sulla testa distruggendo il mondo. Alcuni altri invece credevano fossero delle lance infuocate, che gli Dei avrebbero prima o poi scagliato su di loro in caso di mancato rispetto al loro pianeta Terra. Ma solamente una civiltà, attribuiva a questi astri un'importanza fondamentale nella loro quotidianità.
Per loro erano come delle guide durante la notte più buia, erano come la bellezza di un quadro che non svanisce mai che non sfioca mai. Una bellezza dinamica dai colori sempre vivi.
Per molto tempo fu e rimase una civiltà poetica che ammirava le stelle; nelle loro giornate si alzavano presto e tributavano gli dei perché gli mancava una sola cosa per essere felici: che il capo villaggio avesse un figlio per poter mantenere a lungo la cultura del loro piccolo popolo.
E così pregavano le stelle di dargli una nuova creatura che potesse governare, e una sera, quando tutti erano riuniti nella preghiera della buonanotte, una stella parve cadere dal cielo; luminosa, incandescente e bella come nessun'altra . Si lanciava verso la Terra , verso di loro sempre più veloce e poi, quando per un attimo gli abitanti del villaggio ebbero paura, parve scomparire appena sopra le loro teste.
Impressionati da questo evento, gli abitanti del piccolo popolo, si coricarono pieni di meraviglia e di stupore, ma soprattutto pieni di domande.
Finché il nuovo giorno non fu salutato da un grido di gioia : la sposa del capo villaggio presto avrebbe avuto un figlio.

venerdì 19 maggio 2017

#Aprile



Nacqui in un mondo pieno d'insidie. Nacqui per un sentito, per un'emozione che ancora non aveva un nome. Ancora oggi non so se ritenere la mia nascita come un peso, una responsabilità o semplicemente come estensione dell'amore.
Ma per capire il mio dilemma dobbiamo fare qualche passo indietro.
Mi sentivo floscia, fluttuante e verde.E infelice. Non potevo far altro che guardare tutto il santo giorno quella superfice cristallina sopra il mio petalo più alto. Ero l'unica abitante di quel luogo , ma moltissimi erano i passanti: tutti uomini.
Clang clang era il umore che facevano. Tutto il giorno a combattere con le loro spade ed asce, per contendersi un inutile pezzo di terra. E il tempo si muoveva accanto a me, mentre le battaglie infuriavano e le vite di quegli esseri si spegnevano io sopravvivevo.
Diventando a volte gialla di paura, altre verde di rabbia e altre ancora raramente, diventavo tutta rossa per quella sporadica visita di un uomo che mi ammirava dal bordo dello stagno. Ecco perchè volevo di più di quella vita banale. Volevo andare ad accarezzare il volto di quell'uomo che non era vestito principescamente, era tutto emaciato, ma aveva dei grandissimi occhi dolci che trasparivano tutta la sua capacità d'amare rispetto agli altri suoi simili. Un desiderio al di là della mia portata.
E poi venne quel giorno. Non potrei mai dimenticare la gioia di quell'uomo mentre distoglieva lo sguardo da me, per posarlo su di una fanciulla che si fece timidamente avanti fino al bordo del mio stagno. 

lunedì 15 maggio 2017

Wblog.4. Distanza forzata.



È stato difficile lasciare ma è altrettanto difficile ricominciare; rientrare in questo vortice di pensieri, esprimere così il mio sentimento nelle mie storie e quindi il mio stile di scrittura.
In questo mese mi sentivo sempre più lontano dal mio blog, avete presente la sensazione di vuoto che vi lascia quella storia romantica in pausa? Perché così la definisco io la mia storia con il blog:una storia romantica di profonda amicizia. Io e "lui", abbiamo condiviso con voi tutto noi stessi, lasciando una parte di noi l'uno all'altro. È romantico ma allo stesso tempo drammatico. Soprattutto perché nella vita si hanno delle aspettative per il quale si dev'essere davvero ottimisti affinchè si realizzino; ci vuole molto impegno.