Molto tempo fa,
quand'ancora eran le stelle a disegnare nel cielo il destino di ogni
uomo e di ogni altro essere vivente, e la fortuna come la sfortuna
ancora non esistevano tra le credenze popolari, nacque una bambina un
po' strana.
Il nome non le venne dato subito, infatti per molti accadimenti da quando nacque a molti anni dopo, non ebbe dei veri genitori. I primi, quelli veri, la abbandonarono sulla porta di un convento dove, le suore troppo povere per prendersene carico, l'affidarono ad una famiglia benestante che la prese con sè solamente per beneficenza mandandola in un orfanatrofio solo un paio d'anni dopo, edi lì, salto in un altro e ancora e ancora.
Ma questa ragazzina con enorme pazienza e bontà d'animo mai si lamentò, e sempre a testa alta con educazione, accettava ogni sgarbo ed ogni sofferenza .
Il nome non le venne dato subito, infatti per molti accadimenti da quando nacque a molti anni dopo, non ebbe dei veri genitori. I primi, quelli veri, la abbandonarono sulla porta di un convento dove, le suore troppo povere per prendersene carico, l'affidarono ad una famiglia benestante che la prese con sè solamente per beneficenza mandandola in un orfanatrofio solo un paio d'anni dopo, edi lì, salto in un altro e ancora e ancora.
Ma questa ragazzina con enorme pazienza e bontà d'animo mai si lamentò, e sempre a testa alta con educazione, accettava ogni sgarbo ed ogni sofferenza .
Per questa era
strana: perché non picchiava mai pugni sul tavolo imprecando le
stelle per la sorte che gli era toccata. Per questo le stelle del
cielo disegnarono per lei un nuovo destino, facendole incontrare una
famiglia con dei genitori che le vollero bene e la chiamarono, per
volere delle stelle, "Dea" un nome che tanto si avvicinava
a quegli astri di luce.