La trincea si
faceva sempre più stretta perchè colma di corpi, molti già in
putrefazione, altri ancora totalmente decomposti, di cui si vedeva
chiaramente il bianco delle ossa.
E i corvi banchettavano.
Erano
morti per primi, come sempre, i pochi verdi pensieri. Quelli
speranzosi, quelli portatori di lucidità e serenità, arrivavano
tardi e morivano quasi subito.
Come in un sogno
la mia visuale era dall'angolo più buio, dal quale scorgevo le ombre
che assalivano la trincea. Non c'era fucile, non c'era granata che
potesse distruggerle, solamente una ferrea volontà che al momento mi
mancava; così almeno la pensavo io, ma qualcuno, aveva il coraggio
di dirmi il contrario, di dirmi che doveva andare così e che essere
forti non sarebbe bastato.
Dava l'idea di una fossa comune, e come tale, non veniva mai svuotata da quei corpi che prima erano così lindi, colorati, vivaci, allegri che parevano non potersi spegnere mai, ma invece si dimostrarono fugaci: troppo per essere vissuti come meritavano.
Nei momenti in cui mi rendevo conto di tutte quelle salme mi veniva il dubbio di stare sprecando, di comportarmi da egoista e di combattere contro me stesso; ed ecco, che proprio in quei momenti ritornava: Spuntava pezzo dopo pezzo, macchia dopo macchia, dal crinale della trincea una figura tremolante ma distinguibile. La mia. E mi assaliva. E mi torturava con lunghi artigli oscuri...
Dava l'idea di una fossa comune, e come tale, non veniva mai svuotata da quei corpi che prima erano così lindi, colorati, vivaci, allegri che parevano non potersi spegnere mai, ma invece si dimostrarono fugaci: troppo per essere vissuti come meritavano.
Nei momenti in cui mi rendevo conto di tutte quelle salme mi veniva il dubbio di stare sprecando, di comportarmi da egoista e di combattere contro me stesso; ed ecco, che proprio in quei momenti ritornava: Spuntava pezzo dopo pezzo, macchia dopo macchia, dal crinale della trincea una figura tremolante ma distinguibile. La mia. E mi assaliva. E mi torturava con lunghi artigli oscuri...
-Aaaaaaahhhghh-!!!!-
- Amore?! Tutto
bene?. -
Mi volto verso
mia moglie, abbagliato dall'improvvisa luce fredda del neon.
-Niente, non è successo niente.-
Mi rifugio di
nuovo sotto le lenzuola, lontano dal suo sguardo che so essere colmo
di pietà e dolore. Le mani ancora mi tremano, le braccia mostrano
i segni della tumefazione sempre più veloce di quella pelle sempre
più avvizzita ed incollata sulle ossa. Non sono più l'uomo di un
tempo, forse non lo sono mai stato, forse non ricordo nemmeno
davvero se fosse realtà o fantasia quel bel matrimonio di
quell'uomo robusto che mostrano le foto sul comò.
Sento prurito
ovunque ma so che grattarmi vorrebbe dire aprire ferite che non si
rimargineranno più.
Non ho sete, non
ho sonno, non ho appetito... non ho sorriso.
Vedo il contorno
di mia moglie che ancora, sicuramente, mi sta fissando. Non ho
saputo darle nulla di quello che meritava, mi rimaneva solo una cosa
da fare: Liberarla di me.
Perchè non valgo
niente, perchè la mia non è una vita, perchè non sono più degno
d'esser chiamato uomo.
"Luca è
un uomo di 29 anni, caduto nella morsa della depressione dopo aver
perso il lavoro solo un anno prima...
Sappiatelo
Ragazzi: è un storia inventata, ma come ben sapete amo descrivere
soprattutto i momenti difficili delle persone vissute nel loro
essere, tra i loro pensieri. Spero che questa breve storia vi sia
piaciuta e possa darvi un'idea di come siano i brutti momenti e
quindi, ricordarvi quanto, al contrario, è bella la vita. Degna
d'esser vissuta in serenità senza mai lasciar scappare i sogni
della vostra gioventù: perchè non è mai troppo tardi per
viverli... non è mai troppo tardi per vivere davvero. Gli incubi
peggiori non sono quelli che ci mostrano i film ma quelli che
lasciamo creare alla nostra mente quand'è confusa, perciò sappiate
sempre cosa volete, sappiate sempre che tante sono le persone a
volervi bene.
- T.<3
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