Che cosa ci fa
una sedia in mezzo al bosco, nel cuore di una radura? Potrebbe
appartenere ad un nano, se non fosse fuori misura, o magari all'uomo
verde, che l'ha portata lì per potersi riposare tra una passeggiata
e l'altra. Ma no, impossibile: La sedia di cui stiamo parlando ha le
gambe di metallo e il sedile imbottito. E' una sedia di città, da
casa: una sedia domestica. E come ci è arrivata, lì dove gli alberi
sono così fitti che non ci passa nemmeno un sentiero piccolissimo?
Semplice: Da sola, sulle sue gambe. Essendo a tutti gli effetti un quadrupede, una sedia, volendo, si sposta moto velocemente. E questa sedia in particolare lo voleva eccome.
Semplice: Da sola, sulle sue gambe. Essendo a tutti gli effetti un quadrupede, una sedia, volendo, si sposta moto velocemente. E questa sedia in particolare lo voleva eccome.
Lei non è una
sedia domestica come tante, lei è La sedia di un uomo che ama
profondamente la natura, lei è La sedia di uno scrittore che
racconta la bellezza dei laghi e dei boschi che si possono ammirare
fuori dalla finestra; e da quel che ha capito la sedia ascoltando
questi racconti, anche lei, come tutte le sue simili, inizialmente
apparteneva a quei luoghi così verdi prima di arrivare allo
scrittore.
Il suo desiderio
che la spingeva fino a quel bosco? : Capire qual'era la sua strada,
qual'era il suo scopo.
-Scusi- Chiese
Sedia a uno dei grandi alberi. - Sa dirmi come ci si trasforma in
sedia?-
L'albero avvicinò
la sua grande chioma sussurrandole: - Segui la Via falegnamiaaa-
-Amiaaa,
Amiaaa..- Fecero eco gli altri alberi.
E così La sedia
muove ancora quelle sue gambe strane verso il sentiero che il bosco
gli ha indicato. Vede tanti uomini all'opera, e alberi, in
competizione per avere i primi posti:
-Io diventerò un
banco di scuola!-
-Io una porta-
-Allora io sarò
un portone!- Fanno a gara alcuni di essi.
Dopo la prima
trasformazione, La sedia, raggiunge gli artigiani del legno. Con
pazienza e amore ritagliano gli alberi, dandogli la forma che segnerà
il loro scopo. Sempre più incuriosita, scorge grandi esseri di
metallo che gli uomini chiamano : Camion. Sono loro che portano ai
negozi gli alberi trasformati. Ed è in uno di quelli che Sedia si
dirige: un negozio di sue simili.
-Ehi, qui c'è
un'intrusa!- Grida una sedia di solo legno.
- E' vero. Questa
qui, non è una sedia qualunque!.- Grida un'altra in risposta.
La sedia ora lo
sa: lei è qualcosa di più che un semplice poggia-fondoschiena.
Improvvisamente, il campanello del negozio tintinna , lasciando
entrare lo scrittore.
Tutte le sedie
gridano in coro: - Prendi me, prendi me! Sono comoda e
indistruttibile!-
Ma lui ha già
scelto, anzi di più, è Lo scopo che ha scelto.
-Eccoti, sei tu
amica mia, dov'eri finita?!-
Sedia si guardò
intorno, poteva parlare solo di lei: Gambe in acciaio per durare più
a lungo, imbottitura per ammorbidire le dure e lunghe ore di lavoro
dello scrittore, uno schienale perfettamente regolabile ed ergonomico.
Lei è La Sedia.
La sedia dello scrittore. E solo sua poteva essere.
T.<3
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