giovedì 1 giugno 2017

L'inafferrabile essenza divina. (Anno Domini. 2025)

 
Ho la mia età, non è un dispiacere ma potrei trarne un vanto. Oramai chi arriva a quest'età non può dire d'essere totalmente vero.
I nipoti deridono la mia reticenza nel farne uso, ma io sono fatta così: semplice e con ancora nel cuore quei prati verdi, quelle montagne alte dalle cime innevate, o ancora il mare calmo oppure mosso; ma soprattutto quell'amore che non si scorda mai, quell'amore che mi ha cambiato e al quale promisi di non cambiare mai.

E così sono ancora me stessa. Una me stessa più vecchia, con le mani più rugose ed il collo da tartaruga. La mia vita volge al termine ma sono pronta per morire?! beh no per egoismo; perché non voglio lasciare questi nipoti , questi figli allo sbando, con la speranza che un giorno capiranno e, so che è brutto dirlo, ma si accorgano di non riconoscersi davvero in ciò che sono diventati; e sì, vorrei morire, per dire la mia vita è cominciata e terminata in un'unica direzione, seguendo la normale logica della natura. Ma l'egoismo batte persino questo mio ultimo desiderio di serenità perché si sa, che per chi si ama, si farebbe di tutto.  La cosa bella di questo cambiamento è che ci si può reinventare e ricreare; tutti possono scegliere cosa essere, come e quando. C'è talmente tanta scelta che le menti crescono sbandate, senza una meta, senza un obiettivo e senza un perché. Il corpo non è più lo stesso non si apprezza niente di ciò che si ha.
Ma eccomi qui, per loro. pronta a soddisfare anche questo loro desiderio, adagiata sul lettino vengo addormentata.
E su di un lettino mi risveglio . Ho una nuova compagna di vita: il mio fedele fucile ad impulso energetico, desideravo da sempre essere quell'uomo forte che affronta la vita a testa alta, una cosa che come donna alla mia epoca non potevo fare.
Non avevo mai visto robot da vicino, tantomeno i robot guerriglieri. Effettivamente non avevo mai visto una guerra tra robot ed umani. Era un ammasso di lamiere e quei pochi corpi umani si confondevano subito con la melma ed il selciato. La lattina calpestava la carne. È una cosa esaltante, adrenalinica ,ma sicuramente, lo sarebbe stato di più con un cuore giovane. Il mio animo sobbalza ad ogni morte improvvisa, ad ogni clangore di lamiere e il mio grilletto non è facile perché soffre di quell'artrite non visibile in un giovane corpo. Il male psicosomatico diventa il male peggiore, ma ahimé preso il via è difficile tornare indietro; è difficile non desiderare di provare un'altra emozione in una nuova veste. Dapprima a distanza di qualche giorno, poi al massimo di un giorno, poi di qualche ora, finché infine, nello stesso minuto troppe personalità si combinano dentro di te.

Si , quest'esperienza mi dimostra con mia enorme soddisfazione la forza che ho acquisito attraverso tutte le sofferenze della vita precendente, ma non posso dire che ci sia qualcosa, nella mia entità da soldato, che aiuterà realmente il mio animo e il mio cuore a crescere, ad evolvere; perché non c'è scintilla che m'imporrà ciò che non sono mai stata, ciò per cui non sono nata.
E torno a casa filando la seta di ragno in un indumento che va tanto di moda per le spose del giorno d'oggi. Il mio vestito di nozze. Lo sposerò perché è ricco, lo sposerò perché nella mia vera vita tutto era nato grazie al sangue ed al sudore, attraverso mille difficoltà. Perciò ecco che con la mia bella dote fisica attraggo quell'uomo di potere, proprio come farebbe un ragno, per essere ciò che tutti prima o poi desiderano nella vita: un essere di successo.
Ma nemmeno questo sono, nemmeno questo può cancellare la mia vera natura. Sono portata ad amare un solo uomo nella mia vita, e sicuramente non è costui, perché non ha le sue labbra, non ha i suoi occhi e le sue calde mani che mi accarezzano.
Il potere si sgretola e posso addirittura calpestarlo quando, uscendo di casa, mi ritrovo di fronte a quelli che erano i miei figli e non mi riconoscono. Lacrime amare scorrono lungo il viso mentre ricordo i loro veri volti, percependo che il ricordo dei loro sorrisi scivola e diventa labile nella mia mente ormai così affollata di ricordi che non mi appartengono nel profondo.
Della vita non si vede una fine, e vita non è più. Si può solo scegliere di morire all'improvviso e sola, in un corpo che nessuno riconoscerà come quello di un familiare.
Ho perso l'essenza di me stessa. Non è come un piercing non è come un tatuaggio, sono completamente irremediabilmente cambiata. Ma fortunatamente mi sono imposta ,ed ho mantenuto la mia consapevolezza che mi urla in questi ultimi istanti che sono ancora io, che non mi importa come mi vedono gli altri perché comunque vada, la biogenetica e la tecnologia non hanno cambiato il mio cuore la mia personalità e la mia intelligenza.
L'anima: una "cosa" che noi umani non potremo mai nemmeno arrivare a sfiorare nemmeno tra un milione di anni, perché questo è il simbolo della divinità che non possiamo pretendere di raggiungere. Ed è questa divinità a renderci unici e ognuno originale.

T.<3 

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