Ve
lo ricordate quando eravate bambini!? Io no sinceramente, e a dirla
tutta non voglio rivivere la mia infanza e tantomeno la mia
adolescenza, ma in questi giorni, mi son preso un'impegno che mi ha
messo di fronte a quei tempi andati.
Per
volontariato mi occupo della mostra del libro nella mia cittadina, é
una mostra dedicata alle scuole elementari e medie.
Devo
anticipare che i bambini mi hanno sempre fatto una certa paura, non
so se sia una fisima personale che mi porto avanti da quell'età, non
che fossi maltrattato o cosa ma ci sono diversi tipo di bambini: i
capobranco scalmanati, gli sfigatelli presi in giro dai compagni e
infine i lupetti solitari, ecco, io ero uno di quest'ultimi. E come
tale vivevo la mia vita senza capire le meccaniche degli altri
gruppi, mi isolato, non provavo alcun interesse o curiosità al
vederli ridere o piangere, ma in questi giorni, quella curiosità mi
ha colpito.
Vedo quanto le interazioni dei bimbi cambino in base all'età, passando dall'innocenza della prima elementare alle prime malizie della terza elementare, fino ad arrivare all'ormai adolescenza anticipata delle classi medie.
Vedo quanto le interazioni dei bimbi cambino in base all'età, passando dall'innocenza della prima elementare alle prime malizie della terza elementare, fino ad arrivare all'ormai adolescenza anticipata delle classi medie.
Le
caratteristiche personali di ogni bambino che cresce, cambiano non
solo le interazioni con i compagni, ma anche il modo di vestire
e di approcciarsi con adulti. I bimbi più piccoli quasi si
sentono in dovere di salutarti, di ringraziarti.
É davvero
interessante guardarli, non credevo sarebbe stato cosi semplice e
divertente, solo i bambini più piccoli con la loro inconsapevolezza
riescono a fatti sorridere.
Una bimba mi si avvicina:
-Scusa?-
-Dimmi
tutto.- Rispondo io.
-Beh io ho...- Apre entrambe le manine, che sono piene di monete rosse,
sono ben poche quelle dorate. Comincia a contarle con gli occhi, non
ce la fa son troppe, prova a spostarle tutte su una manina che, troppo
piccola per contenerle, ne perde qualcuna. Mi chino a raccoglierle e
l'aiuto a contare il totale.
Aveva
un euro e settanta cents.
-Con questi, quanti libri compro?- Stavo
per implodere a ridere, giuro, mi faceva una tale tenerezza che ci rimasi
malissimo a vederla triste, quando le dissi che sarebbe dovuta tornare
con mamma e papà per comperare un libro. In quel momento ho capito cosa mi
mancava, cosa volevo, perchè è quella la cosa che cerco nelle
persone che mi stanno accanto: l'innocenza.
Non
ignoranza ma innocenza. Non desidero tornare bambino fisicamente, per
carità, ma avere quell'inconsapevolezza innata di un bambino verso
ciò che accade nel mondo, verso il comportamento umano, questo mi
eviterebbe gran parte delle sofferenze.
Conoscere la malizia e la
bastardaggine delle persone ti fa rodere il fegato, e man mano che
son cresciuto vedere sempre più limpidamente l'animo oscuro delle
persone, ha logorato il mia anima pezzo dopo pezzo.
Quei ragazzini
delle medie in fase di pubertà ancora non se ne accorgono, ma stanno
cadendo preda delle violente emozioni umane, di complessi meccanismi
psicologici che li mangeranno vivi se non saranno abbastanza svegli.
Ma poi c'è sempre quell'eccezione che ti permette di capire che le
cose potrebbero andare diversamente. Oggi mi si è avvicinata una
ragazzina di terza media e quando l'ho sentita parlare mi pareva
quasi di rivedere me stesso alla sua età:
-Scusa
cosa vuol dire questa frase?- La
lessi spiegandogliela parola per parola.
-Cavolo!-
disse lei. -Sembra proprio un caso trovare questo libro e leggere
queste parole adesso vero?!- E se ne andò sorridendo, felice come una
pasqua, senza smettere di sfogliare il libro, lasciandomi basito a guardarla.
Mi ci volle qualche secondo per capire se
quel momento fosse stato reale oppure no: La ragazzina stava leggendo
un libro di psicologia!! Posso dire tra l'altro, che si tratta di un libro molto complesso avendolo
studiato io stesso, ma lei ce la metteva tutta e capiva un sacco di
cose. Tornò da me chiedendo un'altra spiegazione al che e le feci i miei
complimenti dicendole che aveva scelto un libro davvero complicato da
leggere.
-Eh,
si però questo è l'unico intelligente.- (Piccola parentesi:Vi
ripeto che la mostra tratta solo libri per bimbi e ragazzini ce ne
saranno solo un paio per aduti, tra i quali questo)
-Allora
lo devi comperare!.- Le dissi.
Fu
solo per un breve momento, ma il suo sguardo si corrucciò mentre
mormorava di non poterlo fare. Non indagai oltre ma in quel momento
capii quanto mi assomigliasse.
-Io non.. so che questo mese mio papà... beh io non posso
permettermelo. Però, però mi sono segnata il titolo e l'autore e
andrò in biblioteca a trovarlo! Non vedo l'ora d'averlo tra le mani!- Andò via con un sorriso ancora più grande di prima.
Non so cosa mi
abbia frenato in quel momento, forse la paura di sembrar pedofilo o
non so, ma giuro avrei tanto voluto regalarglielo io. Quella è
l'innocente consapevolezza, almeno così la definisco io.
Come dissi all'inizio io ero uno di quei lupetti che sta per i fatti suoi, ma ero uno strano per i miei coetanei. Non capivano come mai mi dessi a letture così pesanti, come mai capissi al volo ciò che una professoressa spiegava nonostante non fossi una cima. Non venivo preso in giro, ma quella ragazzina invece sì: sopportava indifferente gli sguardi di derisione dei suoi compagni, per le sue strane letture, per il suo fisico, per la sua indifferenza nel dire che non poteva permetterselo.
Eccola, ancora lì a leggere, sì, era come se mi guardassi allo specchio. All'epoca pensavo mi mancasse qualche rotella per via del fatto che preferissi quei libri alla compagnia dei miei compagni, ma vedo ciò che non capivo allora: La mia povertà, i miei limiti di allora mi hanno aiutato a crescere, a maturare più velocemente dei miei coetanei. Forse in quei momenti mi sarà sembrato di non aere nulla confrontato con gli altri ma so che, queste privazioni mi hanno reso forte e in grado di fronteggiare la vita. Sono fiero di quella ragazzina, e son sicuro che con la sua indifferenza verso le malizie, che io non ero riuscito ad avere, sarà ancora più forte e matura.
Vivo con la speranza di continuare a imparare, a crescere... a raccontare!
T. <3
Vivo con la speranza di continuare a imparare, a crescere... a raccontare!
T. <3
Ciao Taddeo.
RispondiEliminaSono felice di aver letto questa tua storia, ma non capisco una cosa: come puoi dire di aver paura dei bambini se li descrivi così amorevolmente? Grazie per averci resi partecipi di questo scorcio sulla tua vita.
Sabrina
Ciao Sabrina!
RispondiEliminaIntanto grazie, per quanto riguarda la tua domanda sappi che non so darti un perchè, è così e basta, va a momenti. ^^