Mi rendo conto della mia stupidità,
mi rendo conto di esser testardo e che questa mia inconsapevole paura
me paralizzi su ogni fronte.
Ogni giorno ho la possibilità di
scoprirmi, di vedere ciò che finora mi tenevo nascosto
involontariamente: ho paura, una grande paura.
E non parlo della paura dell'altezza,
dei ragni o di qualsiasi altro oggetto fisico voi possiate
immaginare, no.
Ho paura di esser felice.
Sono un cretino, lo so, ma da un pò mi
solletica il pensiero, anzi l'immagine, di una famiglia, con un
lavoro stabile , una vita semplice, con una moglie che mi ama fin nel
profondo, e in quest'immagine provo anche l'emozione più bella : la
felicità.
L'eco di questa felicità mi fa
rabbrividire. Ma perché se l'ho desiderata finora??
Crescendo avevo capito che il passo più
grande da fare se si voleva raggiungere l'indipendenza, fosse
prendersi le proprie responsabilità, e questo mi ha sempre
terrorizzato, vivevo nel timore di deludere le aspettative altrui.
Ritengo forse che anche questa felicità sia un onere? Non dovrei
sentirmi così sebbene pensandoci, inconsciamente mi spaventa la
responsabilità di mantenere viva questa felicità con l'andare del
tempo.
No, la paura mi percuote anche al
pensiero di concretizzare questo pensiero felice, perché sebbene sia
l'inizio di qualcosa di meraviglioso rappresenta anche la fine del
sogno, e si sa, la realtà non è ciò che ti aspettavi sognandola.
L'immagine, l'idea di qualcosa di così
bello , di così felice è come un'implosione nella mia testa di
mille e mille suoni, luci e colori. Così forti che rimango accecato,
stordito e mi risulta difficile capire quale sia la giusta via da
prendere, da percorrere per realizzare quest'idea. Perché nonostante
la mia paura voglio che diventi reale. Lo desidero con tutto il
cuore.
Rimango come imbalsamato, arrivando
persino a chiedermi se quell'obiettivo così semplice e felice sia la
cosa giusta per me, se mai ci potrò arrivare, sfioro di così poco
l'orlo dell'assurdità presumendo che questo pensiero felice davvero
faccia parte di me.
Questo pensiero è forse un semplice
desiderio trasmessomi da qualcun' altro? Come quando una persona mi
parla di un suo progetto, e lo fa con il cuore, la sua voce s'accende
e s'assotiglia per l'emozione quando e io, a mia volta, vedendo che
questo pensiero la rende felice, lo faccio mio.
Non, non può essere così, sento che
mi appartiene, solo, quello che mi fa arrivare a questi pensieri è
l'ombra del mio passato, così grande da proiettarsi nel mio futuro.
Come un'onda anomala che m'insegue, so che è dietro e conosco la sua
immensità guardando la sua ombra precedermi, ho paura che travolga
non solo me, ma anche le persone coinvolte in quell'immagine di
felicità.
Ma non posso andare avanti così, fino
a prova contraria ho le palle, e mio nonno diceva che non servono
solo per essere scosse quand'era il momento. Devo abbattere i muri
nella mia testa, perchè non fanno altro che sbiadire i vivaci colori
di questa felice dipinto.
Darò tutto me stesso per
concretizzare questo sogno, perché la semplicità è qualcosa che
per me è sempre stato sfuggevole ma ora ne ho bisogno. Ho bisogno di
sentirmi tranquillo, amato, semplice. Affronterò la paura più
grande un po' per volta: deludere le persone che ho accanto. E questo
lo farò mano nella mano con questa felicità promessa, a guarderò
negli occhi e accetterò il suo amore donandole incondizionata
fedeltà.
T. <3
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