Costretta,
limitata, arrabbiata. Mangia, prega senza riuscire ad amare, non quel
decadente cavillo, quel purgatorio portato dietro come e più d'un
peso, come una condanna.
Ci
prova e ci riprova, praticamente sempre delusa, annoiata e poi
frustrata in quella corruzione che rischia 'annerire anche lei,
inseguendo, martoriando quell'unico proposito di virtù ancora vivo.
Imprescindibile, dall'impegno, dal dovere impostogli da lassù è
comunque schiava di quella spoglia che appesantisce, che cambia
esternamente ma sempre sporca rimane. Straziante l'impossibilità di
aspirare a compiere finalmente il suo credo, inerme.
La
maledetta marionettista senza fili, questo rimane di lei, a cui i
fili furono rubati all'alba d'ogni nuovo venuto. Fili strappati dal
mondo odierno, con violenza e sarcasmo, ceduti dalla spoglia come
fossero vile denaro da cui dipenda la felicità.
Prega...
prega perchè la condanna termini, prega perchè una nuova condanna
gli venga posta, magari gestibile, magari virtuosa resiliente dalla
violenza psicologica umana.
Bastonata
e castigata incoscenziosamente da quel corpo che la ospita si adagia,
si lascia sopraffare senza riuscire più a reagire perchè la volontà
non è realmente sua. Perchè la sua volontà dipende solamente da
quella dell'umano essere, la coesione , disconosciuta, non fa che
aumentare quella voragine di cui non si conosce la fine. Perchè? .
Perchè la morte non è fine. Perchè la morte è solo una nuova
presa di coscienza. Spesso, purtroppo, tristemente, termina come la
prima.
La
riconosco, vive, non voglio si spogli di me, questa fragile materia.
Ti appartiene.
Ti
appartengo.
Ti
appartengo ... Anima Immortale.
T. <3
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