Premetto che
questa è un'occasione speciale, infatti non essendo un blog di
recensioni questa sarà l'unica presente essendo la prima richiesta.
Innanzitutto
volevo ringraziare Fabio Carta per la fiducia che ha riposto nel mio
giudizio con la richiesta di recensire questo libro, prima di
cominciare è giusto presentare quest'autore della fantascienza anche
a voi, carissimi lettori.
Fabio nasce a Roma
nel 1975 dove si laurea in Scienze Politiche con indirizzo storico,
sviluppando uno spiccato interesse per le convulse vicende che
dall’evo moderno alla contemporaneità hanno visto le evoluzioni,
gli incontri e gli scontri tra i popoli e le culture. Ma è nella
narrativa di fantascienza pura, soprattutto nella space opera, che
cerca la sua maggiore ispirazione;
Impiegato, marito
e padre di due figli, che da sempre tollerano pazientemente i suoi
momenti di evasione nel remoto spazio siderale, nei ritagli di tempo
in Fabio nasce l’idea di poter dar vita ad una sorta di “peplum”
narrativo postmoderno, un sincretismo distopico tra fantasy e
fantascienza che sia qualcosa di più d’una semplice trasposizioni
di poteri magici in tecnologie arcane, avendo da sempre amato il
mondi creati da Asimov ed essendo nato nella generazione amante di
Star Trek.
Animato da questo intento, inizia a scrivere
creando il mondo di Arma Infero. Vi sono dame e cavalieri,
intrighi di corte e amori a profusione e tradimenti degni di
Lancillotto come del “Trono di Spade”; ma soprattutto storie di
guerra, di coraggio e amicizia.Con Arma Infero ambientato Su Muareb
scrive il primo romanzo di una saga, Il mastro di forgia, che
ottiene da subito ottimi risultati.
Devo dirlo,
generalmente non sono un lettore accanito del genere fantascienza ma,
con questo romanzo mi devo ricredere. Ciò vuol dire che se l'intento
dello scrittore era mantenere i lettori attenti e curiosi
c'è sicuramente riuscito.
Comincio a
leggere perdendomi con semplicità e coinvolgimento in un nuovo
mondo, immaginario e sicuramente troppo distante da comprendere se
non con l'aiuto di questo prologo così esplicativo e soddisfacente,
l'unico appunto probabilmente, è che dopo qualche pagina comincia a
non lasciar spazio all'immaginazione del singolo lettore.
Lo si può
definire un gesto d'importanza che questo libro ha per l'autore, un
gesto che esprime il desiderio che chi sta leggendo, capisca appieno
l'idea descritta, eliminando la superficialità dalla lettura; così
facendo però si corre il rischio d'essere invasivi togliendo il
gusto della scoperta al pubblico. Queste descrizioni prolisse
portebbero appesantire un giovane lettore ma, d'altro canto
attraverso queste, l'autore dimostra una grande capacità
d'immaginazione e la bravura nel saper mettere per iscritto queste
grandi invenzioni fantscientifiche.
Inoltrandomi
nella lettura, mi par quasi assomigliare di più ad un manoscritto
redatto per una produzione cinematografica che a una semplice
lettura; questo a causa delle moltissime descrizioni esplicative
suddette che mettono in pausa il racconto facendo perdere al lettore
il filo conduttore della trama.
Una trama che
anche da sola, reputo davvero ben scritta, entusiasmante, piena di
colpi di scena ed idee innovative, insomma, sicuramente si tratta di
un racconto avvincente e non della solita copia di altri romanzi
dello stesso genere. Ogni risvolto della trama è una scintilla di
passione che l'autore ha provato visibilmente al momento, dimostrando
la predisposizione a lasciarsi coinvolgere lui stesso nel corso della
stesura. Questa, personalmente, è la caratteristica che definisce un
libro migliore rispetto ad altri: é un libro che vive, che si è
scritto da solo, che ha visto scivolare su di sè la manao dello
scrittore come un poeta coinvolgendolo nella storia.
Con un grande in bocca al lupo a questo scrittore vi auguro una buona lettura :*
Con un grande in bocca al lupo a questo scrittore vi auguro una buona lettura :*
T.<3
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