Ciao ragazzi,
oggi voglio trattare un argomento che personalmente, ho visto essere
fondamentale nell'andare del tempo, mentre scrivevo e scrivo ancora i
miei racconti, ovvero : la mia voce come narratore.
Voglio cominciare
facendo presente che bisogna tener conto della differenza da quando
abbiamo una conversazione a tu per tu con una persona reale, a
quando invece abbiamo una conversazione con il lettore. Avere
un'interazione parlata con una persona reale, vuol dire trasmettere
con la mia voce emozioni e ricordi. L'empatia ovviamente
A questo dilemma,
già i primi scrittori hanno trovato risposta. Come narratori, non
siamo costretti a rimanere in disparte anzi, possiamo far parlare in
prima persona il nostro protagonista, oppure ancora, la voce del
narratore può sopraggiungere ad accompagnare il lettore in un mondo
fantastico. Molti sono i modi per interagire con chi legge, certo che
bisogna mantenere in un certo modo le distanze altrimenti sarebbe una
lettera;
La mia intenzione
è specificare che non possiamo porci al lettore come se
raccontassimo le nostre vicissitudini ad un amico.
Come dicevamo l'altra volta la vera difficoltà sta nel far trasparire le emozioni attraverso la scrittura, ci si ritrova quindi a dover scegliere tra discorso diretto e discorso indiretto.
Per esperienza il discorso diretto è di aiuto per chi comincia, perché esprime meglio i dialoghi e i tempi del dialogo. Potrebbe però cadere nell'inganno di appesantire il racconto, senza lasciare lo spazio al lettore di immaginare il dialogo, di sentirsi parte di esso perché troppo schematizzato.
Come dicevamo l'altra volta la vera difficoltà sta nel far trasparire le emozioni attraverso la scrittura, ci si ritrova quindi a dover scegliere tra discorso diretto e discorso indiretto.
Per esperienza il discorso diretto è di aiuto per chi comincia, perché esprime meglio i dialoghi e i tempi del dialogo. Potrebbe però cadere nell'inganno di appesantire il racconto, senza lasciare lo spazio al lettore di immaginare il dialogo, di sentirsi parte di esso perché troppo schematizzato.
Per esempio
personalmente, quando voglio che una cosa sia chiara uso il discorso
diretto, con una punteggiatura d'interazione; ovvero quegli spazi
verbali che lasciano l'uno all'altro, due o più persone che parlano
nella vita reale.
E' un fattore automatico nel rapporto verbale ma non altrettanto in quello scritto. In definitiva la mia punteggiatura scritta potrebbe essere un'azione.
E' un fattore automatico nel rapporto verbale ma non altrettanto in quello scritto. In definitiva la mia punteggiatura scritta potrebbe essere un'azione.
Possiamo notare
da noi, quanto possa apparire lento un discorso diretto. Ho letto
moltissime storie di autori che hanno dimenticato come siamo abituati
a parlare, a muoverci, a gesticolare ed indicare, e non ne hanno poi
tenuto conto nelloscritto trasformando così i loro dialoghi in
monotoni e stagnanti momenti. Invece facendo corrispondere un'azione
al parlato, rende il dialogo più simile alla nostra realtà .
Un esercizio che faccio spesso e volentieri per scrivere le scene chiave: Prendo un qualunque discorso sentito nella mia giornata e cerco di inserirlo in diversi racconti e contesti. Posso dire che utilizzare la tecnica della botta e risposta può essere utilissimo nel qual caso volessimo rendere partecipe il lettore in un momento critico della nostra storia.
Dirò un'ultima cosa di cui personalmente non me ne sono reso conto per molto e molto tempo.
Un esercizio che faccio spesso e volentieri per scrivere le scene chiave: Prendo un qualunque discorso sentito nella mia giornata e cerco di inserirlo in diversi racconti e contesti. Posso dire che utilizzare la tecnica della botta e risposta può essere utilissimo nel qual caso volessimo rendere partecipe il lettore in un momento critico della nostra storia.
Dirò un'ultima cosa di cui personalmente non me ne sono reso conto per molto e molto tempo.
Utilizzavo le
battute dei miei personaggi con noncuranza del loro carattere,
dell'espressione del loro parlato. Avendo ogni personaggio le proprie
caratteristiche, la propia la cultura e dialetto che esprimono in un
dialogo, non posso dargli la voce piatta di un itaiano perfetto. Ci
vuole la gista ricerca dei termini, la consapevolezza e la presenza
di mantenere più integre le loro personalità.
Ovviamente un
ragazzino non si esprimerà come si esprime un adulto, oppure ancora
una bambina viziata sarà sempre permalosa ed esigente. Questi
particolari influiscono molto di più di quello che pensamo sull
scritto, e sicuramente, dimostrano l'abilità dello scrittore.
Spero d'avervi
anche oggi dato dei consigli utili, anzi, delle personali esperienze,
che vi potrebbe esser utile aver sempre presenti.
Buona scrittura!
T.<3
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