"Eravamo
separati. Non potevo crederci ma era così. Io e Lakon avevamo infine
preso strade diverse: lui quella della gloria sempiterna e io, lo
speravo, quella della felicità e dell'amore."
Con questa frase
si apre il secondo capitolo di ARMA INFERO.
Fabio riesce ad
accompagnare ancora una volta il lettore in un mondo pieno di
fantasia, una fantasia che come dissi nella recensione del primo
volume, è sempre in continua evoluzione.
L'autore dimostra
conferma la sua capacità di fantasticare ma al contempo mantenendo
un contesto molto pratico e realistico. Dalla descrizione degli
oggetti a quella dei soggetti, ancora troppo distanti dalla nostra
concezione seppur moderna.
Pur apprezzando ancora una volta questo lato positivo nel suo scritto, purtroppo devo rifarmi ad un particolare a cui già mi era appellato nel primo volume: La storia, pur essendo molto bella, parrebbe più adatta ad una trasposizione cinematografica; per quantità descrittiva e particolareggiata degli oggetti, degli esseri e dei luoghi. Per questo motivo, la lettura potrebbe essere più lenta del previsto, e il lettore, potrebbe cadere nel prolungarsi di queste descrizioni perdendo così un po' il filo della storia.
Ma niente paura,
Fabio sa come sostenere la suspance!
Volendo dire qualcosa di nuovo; come Fabio ben sa, normalmente non sono il lettore di questo genere, ma la capacità che ha avuto di accompagnarmi tra I Cieli di Muareb, mi ha comunque convinto a continuare ed approfondire la mia lettura, e fidatevi, non è semplice convincermi a farlo perché mi annoio molto facilmente. L'autore infatti, non dimentica chi sta leggendo il suo scritto, e questo lo si può vedere dalla particoleggiatura di ogni nuovo scenario che si presenta, dimostrando la volontà di voler dare al al lettore la sensazione di entrarvi a farne parte.
Volendo dire qualcosa di nuovo; come Fabio ben sa, normalmente non sono il lettore di questo genere, ma la capacità che ha avuto di accompagnarmi tra I Cieli di Muareb, mi ha comunque convinto a continuare ed approfondire la mia lettura, e fidatevi, non è semplice convincermi a farlo perché mi annoio molto facilmente. L'autore infatti, non dimentica chi sta leggendo il suo scritto, e questo lo si può vedere dalla particoleggiatura di ogni nuovo scenario che si presenta, dimostrando la volontà di voler dare al al lettore la sensazione di entrarvi a farne parte.
Voglio
concludere questa recensione con il suo finale.
Un
finale che non posso e non voglio mettere per iscritto ovviamente, ma
vi dirò che nonostante possa sembrare un finale stereotipato, mi ha
lasciato una dolce nota in bocca. Sapete quella felice malinconia che
ti prende quando hai un bellissimo ricordo che ti viaggia tra le
sinapsi?! Ecco, quella è la sensazione che mi ha dato.
Con la
speranza di poter avere un seguito, perchè si sa, che se una storia
riesce a prenderti per il verso giusto, vorresti non finisse mai.
Grazie
a Fabio per questo secondo libro, ma soprattutto grazie per la
richiesta di un'altra mia recensione!
T.<3
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