martedì 22 marzo 2016

Maledetta negatività!!!

Maledetta negatività! Ancora una volta influiva maleficamente sull'esito delle mie decisioni. 
Pareva che la decadenza del positivismo soggettivo avesse le medesime proprietà della luna, decidendo la fase crescente e decrescente dell'andazzo giornaliero, settimanale, mensile ... annuale!
La negatività si è autoproclamata la nostra tuta da jogging preferita, troppo comoda per esser tolta, troppo attillata per respirare, ma, continuiamo a indossarla e a correre, sebbene, il respiro diventi affanno ad ogni passo.
E' un capo di vestiario ormai presente nel quotidiano, e questo per nostra scelta.
Reagire ormai è davvero difficile, la positività non esce più spontaneamente ma ha bisogno di essere invocata con tutte le nostre forze per scansare l'ombra della negatività, in cui, la releghiamo ogni volta che viene sostituita con il suo opposto.

 
Ci sono persone positive o negative di natura, meglio per loro se appartengono alla prima categoria, un po' meno se rientrano nella seconda, ciò nonostante non significa che quest' ultime siano costrette a rimanere in tale condizione, o che siano più deboli, anzi, devono essere ben forti e piene di speranza per subire giornalmente le angherie della negatività.
Vero che, essendo una condizione creata da noi stessi si può evitare, o comunque smussare, questo indica il grado della nostra autostima. 
Sapete, è davvero dura tarare questa bilancia, poiché, la mia paura è di finire al di là dell'autostima, sconfinando così nell'ego. Le persone dotate di questo "super-io" sembreranno sempre al cento per cento positivi, ma è sbagliato definirle tali, poiché l'essere positivi richiede fiducia in noi stessi, in qualcosa che ancora non è tangibile ma in cui crediamo fermamente, l'ego invece, richiede solamente un'infinita dose di stronzaggine, e personalmente, tali persone mi fanno venire il vomito anche solo a aentirne l'odore, e credetemi, è talmente sgradevole che le vostre narici invocheranno pietà.
Tornando a noi, credo che la negatività indebolisca e alteri la nostra percezione dei fatti. Ma, soprattutto altera noi stessi a livello cerebrale e fisico. 
Tutti noi conosciamo la visione filosofica riguardante le maschere, Pirandello infatti ci regala il genio più vero di sempre: una maschera è ciò con cui si sceglie di essere visti dalle altre persone. Anche la negatività, vedendola metaforicamente come maschera, dimostra alla persona che ci sta di fronte che siamo tristi, depressi, giù di tono facendole avere su di noi una brutta impressione, che confonde la nostra reale identità.
Detta persona potrebbe addirittura venire influenzata dal nostro stato d'animo, rendendola a sua insaputa altrettanto negativa. Non porteremo solamente a noi il disagio ma anche, ad un' altro essere umano dandogli un peso non suo. É inevitabile che, instaurata questa specie di simbiosi emozionale la cosa possa degenerare, quante volte infatti con un amico/a vi capita di "piangere sul latte versato" ingigantendo così i problemi?! Da quel momento la nera tuta da jogging diverrà sempre più stretta e soffocante con la conseguente difficoltà nel ritrovare la positività, e se stessi.
Dopo la giornata che mi ha portato a queste riflessioni ho preso una decisione: non posso permettermi, di essere diverso da ciò che sono, per mia stessa colpa. 
Non tratterò mai più positività e negatività come stati emozionali dovuti a determinati fatti, no, diventeranno scelte. 
 Non concludo nulla con questa tuta troppo attillata, la brucio. La brucio per poter correre libero, esprimendo il mio benessere a tutti quelli che ho attorno e , magari, il mondo diventerà un posto migliore. Almeno ai miei occhi brillanti di luce positiva.
T.

1 commento:

  1. Bellissima riflessione, vera, ma non scontata da affrontare. Complimenti per la metafora della tuta! L'hai pensata proprio bene.
    Volevo farti i complimenti: ogni volta che leggo qualcosa che scrivi, viene voglia di scrivere anche a me! :)
    Non smettere mai di farlo!
    Buona giornata
    Sabrina

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