Per scrivere bisogna saper vivere,
bisogna sapersi emozionare. Come scrittore ho il mio "libro
madre". E' il libro emozionale, lo apro ogni mattina e, una
volta aperto, cominciano a disegnarsi sui volti delle persone,
attraverso i loro gesti, le emozioni.
Gli scrittori hanno sempre un animo più
aperto e sensibile agli stati emozionali: Gioia, tristezza, rabbia e
quant'altro si svegliano una volta aperto questo libro, e svegliano
anche me, la mia creatività, la mia capacità di scrivere che
altrimenti, non avrei. L'abilità dello scrittore sta nel saper
scovare queste emozioni, che caratterizzano la nostra giornata e le
nostre scelte, e in seguito dovrà trasformarle in parole. E' un
compito arduo, e molto spesso pericoloso.
Aah! Quante volte mi è capitato di
lasciarmi trasportare troppo da un'emozione, a tal punto dal non
riuscire più a riconoscere le altre, a viverle, e quindi, a
scriverle. Devo stare attento, sempre all'erta, le emozioni che noto
e di cui si fanno carico le persone che studio, devono solamente
rimanere un riflesso su uno specchio d'acqua.
Uno specchio traditore.
Molto spesso infatti, vedo e sento
emozioni così accese e intense, che l'acqua s'increspa distorcendo
così le altre, e nel frattempo, il mio riflesso sul quale un attimo
prima avevo il pieno controllo, si perde, rimanendo intrappolato tra
quelle onde.
La persona è arrabbiata? Lo divento
anche io. La persona è felice? Lo divento anche io.
Non mi rimane che una cosa da fare:
chiudere il mio libro madre e respirare a fondo guardando una nuova
pagina bianca.
Il vuoto, di nuovo.
Posso ricominciare.
Ogni giorno comincia con quella pagina
bianca e il mio compito è quello di riempirla, ma devo stare molto
attento perchè, una volta aperto il libro emozionale sarò facile
preda di onde impetuose, e non ho alcuna voglia di schiantarmi su di
una scogliera, in quel caso infatti, la pagina non tornerebbe più
candida e ciò vorrà dire solo una cosa: che anche la mia vita ha
subito un drastico cambiamento a causa di un'emozione. Un'emozione
che non mi apparteneva ma che mi hanno appioppato altri perchè non
sono stato abbastanza forte da respingerla.
Il mestiere dello scrittore, a insaputa
di tutti è un rischio, e io, non smetterò mai di correrlo.
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